Non nascondiamocelo: la maggior parte della gente non legge autori indie. Anzi. Forse non sa nemmeno che esistono.


Io fino a pochi anni fa non sapevo neanche cosa fosse il self-publishing, figuriamoci una casalinga di 60 anni, un nonno di 80, un manager di 50 e una ragazzina di 14.


Solo noi addetti ai lavori capiamo queste cose.


Eppure i lettori non sono stupidi. Forse non sanno che esistono gli autori indie, ma sanno riconoscere un libro di qualità da uno buono per raddrizzare quel tavolo in salotto che traballa.


I lettori capiscono, leggendo l’anteprima gratuita del nostro ebook su Amazon, se è stato scritto coi piedi, pieno di refusi o formattato col blocco note di Windows.


E prima ancora, i lettori capiscono se la descrizione è stata scritta da un bambino delle elementari o da un genio incompreso e incomprensibile.


E prima ancora, i lettori capiscono quando una copertina è stata realizzata da un chihuwawa che saltellava sulla tastiera mentre rosicchiava il mouse.


Le gente non vuole la robaccia.


Ecco perché non ci leggono: perché siamo bravi a farci sgamare subito.


Guardatemi, sono un promettente autore indie che crede di essere un genio della grammatica e della grafica delle copertine avendo letto ben 5 libri in tutta la sua vita (includendo quello delle barzellette su Totti, e il Mega Almanacco di Topolino).


Magari invece la pensi diversamente.


Guardatemi, sono un povero autore indie orfano di lettori, datemi una mano e abbiate misericordia della robaccia che vi propino. Lo so, sono cosciente che il mio libro non è editato, formattato, ha una cover che fa schifo e una descrizione da analfabeta, ma vi prego: leggetemi per pietà perché ho bisogno dei vostri soldi.


Triste ma vero, molti la pensano così. E poi vanno in giro a lamentarsi che nessuno li legge, chissà perché…

Il self-publishing è un business perché metti in vendita un prodotto: il tuo libro.

E come in ogni sacrosanto business non si va in giro a elemosinare vendite. Ci si fa il mazzo, si investe, si pianifica, si testa, si migliora costantemente il proprio prodotto.


Perché là fuori la concorrenza non ha pietà, come è giusto che sia.

Le vendite te le devi meritare.

I lettori non vanno su Amazon a curiosare quale casa editrice ha pubblicato un determinato libro scoprendo che è invece di un autore indie. Pochissimi lo fanno.


La gente si ferma alle apparenze. E se il tuo libro appare di scarsa qualità, potrai avere anche la storia più eccitante del mondo ma potrai condividerla solo col tuo gatto.


Vuoi vendere di più? Vuoi dare lustro al mondo dell’editoria indipendente? Allora muoviti e alza il livello del tuo standard.


Ah, e un’altra cosa: piantala di piangerti addosso, di dire che i lettori sono schizzinosi o l’algoritmo di Amazon ti odia.
Se non vendi non è colpa degli altri. È colpa tua.


Migliora il tuo prodotto e migliora il modo in cui lo promuovi.
Metti in conto che fallirai miseramente un miliardo di volte.


Metti in conto che ci vorrà un’eternità per riuscirci.

Metti in conto che però prima o poi ce la farai.

Inizia oggi. Cambia i tuoi standard.


Ps. Se ti serve una mano, io ci sono. Vedi qui.
Se invece hai voglia di leggere, vedi qui.


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