Di recente, curiosando su video di YouTube a proposito di imprenditoria e business, mi sono imbattuto più di una volta in un video pubblicitario.


E quando dico più di una volta intendo numerose volte. Almeno dieci. In pratica ogni volta che volevo gustarmi un bel video, prima dovevo sorbirmi alcuni secondi di questa fastidiosa inserzione pubblicitaria.


Di che si trattava? Bella domanda, ci arriveremo dopo.


Intanto posso dirti che si vedeva un tizio, che già conoscevo di “fama”, nella sua (forse) piscina privata che con finta non-chalance cercava di invitarmi al suo fantasmagorico webinar. Ma un webinar su che cosa? Tra frasi fatte e tediosi giri di parole non si capiva. Così, un po’ infastidito e un po’ incuriosito, sono andato a vedere di cosa si trattava. E mi sono imbattuto in una landing page (la pagina di iscrizione) davvero… “professionale”.


Al punto che ho deciso di riportarla qui pari pari, senza fare nomi o link ovviamente. Ho pensato potesse interessarti analizzare il linguaggio pubblicitario (copywriting) di questi finti guru che ultimamente intasano il web.


Il grande PINCOPALLINO torna live.


Con un incipit così già mi precipitano i testicoli. Chi mai lo ha definito “grande”? Probabilmente lo ha stabilito lui stesso (in nome di cosa?). Se uno è un grande bisogna lasciarlo stabilire agli altri, non gridarselo da soli. Ma proseguiamo, chissà per cosa sarà mai tornato questa star del web-marketing…


…con un webinar dall’obiettivo ambizioso:  sbriciolare ogni altro record precedente. (compreso quello dell’ultimo, storico lancio)


Quali record? E dove sono i numeri? Senza contare il refuso (l’uso della parentesi dopo il punto). Questo è proprio un professionista.


IN DIRETTA MONDIALE, MERCOLEDÌ XXXXXXX (ORA ITALIANA)


Alé, diretta mondiale addirittura! Ma chi se lo guarda dato che è solo in italiano? Al massimo a San Marino. Inutile cercare di fare i grossi, si corre il rischio di sembrare ancora più ridicoli.


Se sei interessato al marketing, al mindset e al business in generale, ti consiglio vivamente di NON perderti questo webinar.


Finalmente si capisce di cosa tratterà questo roboante webinar. Anzi no, non l’ho ancora capito bene.


La trasmissione sarà in diretta e NON ci saranno repliche.
O sei presente, o non lo sei.


Oddio che paura. Eppure scommetto che come minimo rispedirà il replay agli utenti registrati. Come faccio a saperlo? Perché questo è, come tutti, un webinar per venderti un prodotto. Quindi chi lo fa vuole essere sicuro al 100% che ti arrivi la proposta del proprio prodotto (scusa l’allitterazione). Sia in diretta che in differita. Ma poi sarà davvero in diretta come dice?


ATTENZIONE: non sto esagerando la portata di questo evento per creare hype. 
Anzi, direi proprio il contrario. Credimi, una volta che avrai visto il webinar capirai cosa intendo.


Per fortuna che non sta esagerando. Figuriamoci! E io che pensavo avesse usato parole chiave come MONDIALE, AMBIZIOSO, GRANDE, RECORD per caso. Anzi, ora che costui si sente pure in dovere di specificarlo mi sorge il dubbio che abbia paura di averla sparata troppo grossa e che quindi possa perdere alcuni potenziali partecipanti.


ps. Non ho ancora la più pallida idea di cosa mi insegnerà questo fantasmagorico webinar.


Prenota SUBITO il tuo posto in sala!


Ecco qui, come logico che sia, la call-to-action finale (CTA) per indurmi a iscrivermi. La parola SUBITO è in maiuscolo per spingermi a non pensarci due volte (col rischio di rinunciare). Ma il fatto che abbia deciso di specificare “posto in sala” mi suona un po’ strano per un semplice webinar online che posso gustarmi sopra la tazza del mio water. Altro che cinema.


Pensi che sia finita qui? Aspetta perché, travolto dalla curiosità, ho cliccato per iscrivermi. E sai cosa ho trovato?


Un modulo da compilare (ovviamente) con i seguenti campi obbligatori.
Nome, cognome, indirizzo e-mail e telefono.


Posso capire il nome e l’indirizzo e-mail. Ma il cognome? Vabbé, passi. Ma il telefono? Non dirmi che costui, travolto dalla disperazione, si prende pure la briga di chiamarmi alle tre di notte per vendermi chissà cosa (probabilmente un corso molto costoso sul web-marketing di cui questo gentiluomo chiaramente ha capito poco).


Come faccio a sapere che il corso costerà parecchio (tra 500 e 1500 euro direi)? Perché quest’uomo sta spendendo un sacco, almeno 50 o 100 euro al giorno per ben 5 ads diversi, in pubblicità online per spingere il suo bel webinar. Dato che non tutti si iscriveranno (nonostante sia un evento online gratuito) e che solo una parte di loro proseguirà, intortata dalle sue parole, e acquisterà il corso (che a questo punto mi chiedo quanto sia efficace), costui dovrà in qualche modo rifarsi di tutte quelle spese e cercare di ottenere un margine decente per i propri introiti.


Il marketing buono è quello che non cerca di fregarti coi giri di parole. E’ quello che arriva dritto al punto, senza fregarti. Perché se ti offre il prodotto che davvero ti serve, non ha bisogno di farti il lavaggio del cervello per convincerti.



Quello che mi fa arrabbiare è che il web pullula di personaggi come questo, paladini di quello che definisco marketing cattivo, che non fanno altro che minare l’immagine collettiva del marketing. Stai alla larga da chi ti promette mari e monti, da chi non ti fornisce prove o da chi ti annebbia con paroloni privi di contesto. E quando vendi i tuoi libri, ti prego, adotta un marketing buono. Non cercare di fregare i tuoi lettori o prima o poi loro lo capiranno. Non sono dei tontoloni come forse pensi.


ps. Anche io ho realizzato un webinar gratuito. Strano ma vero, ti sarà utile per capire meglio gli Amazon Ads. E sì, anche io ho realizzato un corso online, ma almeno non costa centinaia di euro.


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