Forse non lo sai, ma sono iscritto a una miriade di newsletter sul self-publishing. Al 90% in inglese. Questo perché il livello di competenza in materia raggiunto nei paesi anglosassoni farebbe impallidire anche i più intraprendenti autori nostrani.
È una buona abitudine seguire più di una newsletter. Ciò ti dà una prospettiva più ampia delle cose e leggere pareri contrastanti stimola la tua curiosità ad andare fino in fondo e trovare la tua verità (ecco, mi sono giocato quei due o tre superfan che ora mi molleranno per seguire ben più arditi autoproclamati guru del self-publishing…).
Tornando a noi, l’altro giorno ho ricevuto una mail di Nicholas Erik dove trattava un tema alquanto interessante e voglio quindi riproportelo qui a modo mio.
Molti scrittori, per natura, danno ampio spazio alle proprie insicurezze (io prima di tutti) e si concentrano quindi più che altro sulle proprie debolezze.
Ora, diamo per scontato che tu sappia che le tattiche migliori a tua disposizione per vendere più libri sono:
– avere una newsletter
– usare Facebook Ads e Amazon Ads
– fare networking con altri autori
– produrre più libri in meno tempo
Okay, potresti contestare il fatto che ci siano mille altri modi per far girare la ruota, ma concentriamoci su questi per il nostro esempio.
Al che tu penseresti:
Non so come si crea e gestisce una newsletter. Non ce la farò mai perché è troppo difficile. Perciò non riuscirò mai a diventare un autore bestseller.
Non so come si usano gli Amazon Ads. Non ce la farò mai perché è troppo difficile. Perciò non riuscirò mai a diventare un autore bestseller.
Sono troppo timido per trovare il supporto di altri colleghi autori. Non ce la farò mai perché è troppo difficile per me aprirmi. Perciò non riuscirò mai a diventare un autore bestseller.
Non so come poter scrivere velocemente per pubblicare 7 o 8 libri all’anno. Non ce la farò mai perché è troppo difficile. Perciò non riuscirò mai a diventare un autore bestseller.
Ecco, vedi quanto è facile buttarsi giù? L’insicurezza ci porta a non agire. Siamo paralizzati dalla paura (o dalla presunta certezza) di non farcela.
Sappiamo una cosa però: l’unico modo per realizzare il nostro sogno di vivere dei nostri libri è raggiungere la perfezione in tutti i campi.
Scrittura, promozioni a pagamento, marketing in generale, networking.
Ma le cose non stanno realmente così. Nessuno (o quasi) è davvero super bravissimo in tutto. Nemmeno gli autori più blasonati.
C’è chi è un mago coi dialoghi ma non altrettanto con lo sviluppo psicologico dei personaggi. Chi eccelle nel ritmo narrativo ma un po’ meno nelle descrizioni. Bada bene che il livello è comunque buono, ma capisci anche tu che alla fine della fiera è quasi impossibile prendere sempre e solo 10 e lode in tutte le materie. E allora che fare?
Semplice. Concentrati non sui tuoi punti deboli, bensì sui tuoi punti di forza.
Sei spigliato ed espansivo? Fai networking con altri autori e aiutatevi a vicenda.
Sei un mito coi Facebook Ads? Usa quelli e non intestardirti troppo sugli Amazon Ads (oppure il contrario, come nel mio caso!).
Sei bravo a scrivere email ma meno a farti pubblicità a pagamento? Usa una newsletter.
Scrivi molto bene e molto velocemente? Continua a sfornare tanti bei libri sfruttando la spinta dei primi 30 giorni (e quella parziale dei successivi 60 giorni) che ti dà l’algoritmo di Amazon.
Insomma, piano piano proverai tutto, ma allo stesso tempo non diluirai le tue energie in troppe cose contemporaneamente, perdendo così di qualità. Cresci quindi prima nelle cose in cui sei già bravo e fai girare quella ruota. Il resto puoi impararlo con calma (e dedizione) fino a raggiungere il livello successivo e accedere a nuove opportunità.
Essere multi-tasking spesso significa diventare mediocri. Ed essere mediocre un po’ in tutto non ti aiuterà ad andare molto lontano.
Quindi la formula è:
Bravo in tutto, ma eccellente in (almeno) una cosa sola.
Ps. Se vuoi approfondire le tecniche di marketing migliori per il tuo libro ti invito a leggere “Self-Publishing Marketing per Scrittori 2.0“.
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