Il lato tragico degli Amazon Ads può fregarti alla grande. Ma prima facciamo un passo indietro così ti spiego meglio.


Sui gruppi di Facebook i pareri sui nuovi Ads (almeno per noi indie italiani) sono contrastanti.


C’è chi come me ne decanta l’efficacia (anche se non sono diventato ancora ricco) e c’è chi si lamenta che non funzionano e ti prosciugano solo i soldi.


Io ci metto la faccia in ciò che sostengo, anzi, lo screenshot.



Sì, va bene, ti aspettavi migliaia di euro, ma forse non hai ancora capito che mi sforzo di saltare le lezioni di ciarlataneria.


Guarda di nuovo quello screenshot ora.


Secondo te quando ho iniziato a usare gli Amazon Ads? Sì, è vero, ho iniziato a utilizzarli (per pura coincidenza) in concomitanza con l’uscita di un libro nuovo che ha avuto più successo dei precedenti. Ma probabilmente lo ha avuto anche grazie agli Ads. E poi io pubblicizzo costantemente tutti i miei titoli.


Detto questo, entriamo nel vivo della questione. La tragedia degli AMS (un tempo si chiamavano così) sta tutta nella dashboard.


È una dashboard maledetta. Confusionaria. Parziale.

Forse anche comunista mangia-bambini.


Il fatto è che ci vorrà un po’ di tempo prima che la sistemino a dovere, e a giudicare dalle tempistiche di Amazon dovrai avere molta pazienza. Ma prima o poi succederà.


Intanto impariamo a distinguere meglio i dati che abbiamo a disposizione per non farci fregare.


Vendite


Quelle che vedi non includono le pagine lette tramite Kindle Unlimited (in caso fossi iscritto a KDP Select ovviamente) e per di più sono “lorde”, cioè a prezzo pieno. Se vendi una copia a 2,99€ visualizzerai 2,99€ quindi, non i 2€ che percepisci in realtà. Adesso puoi festeggiare anche meno i tuoi bei risultati.


Spese


Nella sezione Spese non viene inclusa l’IVA. Non preoccuparti, la troverai a tradimento appena ti arriva il conto da pagare con relativa ricevuta via email.


Acos


Il parametro che calcola la proporzione tra spese e vendite è inaffidabile perché, come abbiamo appena visto, si basa su vendite lorde invece che nette, e poi non conta l’IVA. Quindi piantala di esultare quando raggiungi il 100% perché non sei ancora in pareggio.



Aggiornamenti


I dati completi arrivano dopo massimo 14 giorni. Armati quindi di santa pazienza prima di giudicare con chiarezza l’andamento di una campagna.


Pagamenti


In teoria sono mensili. Solo che, agli inizi, Amazon non si fida di te. Magari ci hai collegato una carta a debito e non l’hai caricata. Quindi che fanno? I pagamenti a sorpresa, quando vogliono loro. Poi, quando sono certi che non li freghi, paghi regolarmente.


Budget


Imposti il budget a 100€ e alla fine paghi magari solo 10€. Il fatto è che pagando a click ricevuti, non puoi sapere quanto spenderai esattamente. Non è come Facebook che il tuo budget vuole trangugiarselo tutto. Qui è diverso. Per certi versi è meglio. Per altri è frustrante, perché magari vuoi invece spenderli tutti quei 100€ euro ma non ci riesci.


Che dire… Grazie Amazon che finalmente hai avuto pietà di noi europei e hai attivato gli AMS. Ma spero vivamente che migliorerai la dashboard al più presto. Anzi, prestissimo.


Quanto a te che stai leggendo, su con la vita. Gli AMS non sono poi così male e possono aiutarti davvero.


Nel frattempo io continuo a divertirmi a sperimentare con questi splendidi Ads e… ho già messo in cantiere un libro sugli Amazon Ads. Non vedo l’ora di cominciarlo!


Ps. Hai ascoltato l’ultima puntata di RadioScrivo? Ho parlato dei 5 miti da sfatare nel self-publishing…


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