Nella mia prima puntata di RadioScrivo ho parlato di produttività e di quanto sia importante cercare costantemente di ottimizzarla. Organizzazione razionale del lavoro, ridurre le azioni inutili, limitare i tempi morti e allenarsi a scrivere più velocemente.


Forse non lo sai ma io vivo in Giappone. Ora, proprio di recente ho scoperto che il tanto acclamato paese del Sol Levante, famoso per l’impegno nel lavoro dei suoi abitanti, è ahimè all’ultimo posto nelle classifiche di produttività tra i paesi del G7. Un bello schiaffo per un popolo che da sempre mette il lavoro anche avanti alla famiglia.


Ma come può essere?


La risposta non è chiara né semplice, ma io ho un’idea. Del resto vivo e lavoro qui da ben 7 anni ormai. E poi anche mia moglie è giapponese (ma in parte italianizzata).
Nel mio piccolo ho notato due cose:


  1. I giapponesi fanno le cose con calma e sono dei perfezionisti
  2. I giapponesi devono decidere tutti insieme dando la parola a tutti, e seguire le regole senza uscire dagli schemi

A ben vedere sono dei modelli positivi considerando anche il fatto (meno positivo) che lavorano più ore di noi italiani. Come mai allora la produttività non decolla?



Te lo spiego subito:


  • Chi ha poca esperienza o è insicuro tende a lavorare più lentamente per evitare errori. Ciò significa che il training che ha ricevuto non è adeguato o il suo lavoro non è stato organizzato a dovere. Spesso si tratta quindi di training formali più che altro teorici che per tradizione non si cambiano.
  • La perfezione non sempre paga. Ero alla stazione di Nagoya ad aspettare che il mio treno per Tokyo arrivasse. Decido di acquistare al volo un pacchetto di biscotti tradizionali del luogo per fare un regalo a mia moglie. Unico cliente eppure la commessa ci ha messo quasi un quarto d’ora per impacchettarmi alla perfezione questi biscotti. Correndo con lo zaino in spalla ho quasi perso il treno. Secondo te era proprio necessario? La commessa doveva stabilire quale era la priorità: il pacchetto o il treno? Nonostante le avessi fatto presente che avevo una certa premura, costei ha scelto di seguire diligentemente le regole (con mooolta calma): il pacco regalo deve essere sempre perfetto.
  • In Giappone adorano i meeting aziendali. Tanti pensieri e dubbi, tanti giri di parole, analisi di dati non sempre utili o pertinenti, e poche decisioni. Secondo te è un modo efficiente di fare i meeting? In pratica stiamo parlando della cosiddetta analysis paralysis, ossia quando ci concentriamo troppo sul come, quando e perché fare una determinata cosa senza agire.

“La perfezione non sempre paga.”



Cosa ti insegna tutto ciò?


  • Migliorati. Studia scrittura creativa, marketing e time management. Datti delle scadenze ravvicinate. Secondo te sei più motivato a scrivere se sai che il tuo libro deve essere pronto fra un anno o fra due mesi?
  • Scrivi. Scrivi e non fermarti. Avrai tutto il tempo a posteriori per sistemare il tuo testo (anche con l’aiuto di un editor). Se ti fermi troppo a pensare a cosa scrivere interrompi il flusso di coscienza che hai mentre scrivi e rallenti la tua produttività.
  • Organizza il lavoro e ottimizza i tempi. E qui non sto parlando solo della stesura di un romanzo. Mi riferisco ad esempio anche alla pianificazione di una campagna pubblicitaria, di un giveaway, di una promozione di gruppo con altri autori eccetera. Tanti si lamentano che non hanno tempo. Considera questo: io lavoro 10 ore al giorno, faccio la spesa, arrivo a casa e sto con mio figlio piccolo, faccio la lavatrice e lavo i piatti. A volte chiacchiero addirittura con mia moglie! 😛 Ebbene, negli ultimi due anni ho scritto 7 libri e mezzo, cambiato tutte le copertine 3 volte, realizzato 3 audiolibri, creato due podcast, due siti, due newsletter, coordinato campagne promozionali online, interagito sui social, studiato design, grafica, videomaking, marketing, audiomaking e naturalmente self-publishing. O e poi mi sono pure letto circa un libro al mese (sia fiction che non). Sono un genio? No. Ho solo costanza e organizzazione.
  • Mettiti nella testa che la perfezione non esiste, ma che solo praticando, creando, provando potrai migliorare. Non essere il freno di te stesso.
  • Accetta il fatto che tutto dipende da te (e da un pizzico di fortuna). Sei tu che devi finire quel dannato manoscritto, sei tu che devi farti quel noioso sito, sei tu che devi rispondere ai messaggi dei tuoi fans, sei tu che devi occuparti del noioso (non per me) marketing, sei tu che devi imparare nuove cose per migliorarti. Non c’è nessun altro al mondo che possa fare queste cose per te (okay, virtual assistant e freelancer a parte!).

Organizzati. Scrivi. Migliorati.


Quindi basta piangersi addosso. Il tempo per fare tutto si trova. Esiste un tempo reale e un tempo mentale (come lo chiamo io), ossia una percezione soggettiva del tempo a nostra disposizione. Se ci pensi bene forse è proprio quest’ultimo che ti manca. E allora per trovarlo devi cambiare approccio mentale.



Banzai!

Ps. Nei prossimi post scriverò qualcosa di più positivo sul Giappone e i giapponesi perché, scherzi a parte, hanno molto da insegnarci.

Pps. Tu quanto tempo dedichi ogni giorno ai tuoi libri? Lascia un commento qui sotto che poi me lo leggo con calma.


Eugene Pitch
Scrittore 2.0, fondatore di ScrivoFacile e lost in translation in Giappone


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